Iandoli

Monica Iandoli
cultura, lingua tedesca e glottodidattica

Vienna (Austria)
Centro di formazione: Kultur Kontakt

28 giugno - 9 luglio 2016



Seminario “Oesterreich im Kontext” (Vienna, 28 giugno-9 luglio 2016)
 Giorno 1,   ovvero……

Come rompere barriere
Abbiamo iniziato il seminario attraverso giochi di conoscenza e di “ruolo”, una modalità  non sempre convenzionale per noi docenti, ma che spesso consente di conoscere, in questo caso colleghi internazionali, ma ovviamente anche i nostri studenti in maniera forse poco convenzionale ma certo estremamente efficace.
Anche i confini o le relazioni internazionali ufficiali in questo caso vengono inevitabilmente ed umanamente superati: ed ecco che, nonostante le pessime relazioni che al momento corrono tra Italia ed Egitto a causa della questione Regeni e delle violazioni dei diritti, io e la collega egiziana Maha siamo già  entrate in simpatica amicizia (da notare, fra parentesi:nonostante i suoi 26 anni, ella è  già  ricercatrice presso l’università  de Il Cairo ed assistente Germania,  situazione difficilmente esperienze a tale età  in Italia).
Ed il collega palestinese Milad, docente di tedesco presso la scuola tedesca di Betlemme, alla mia curiosità circa la situazione politica e di vita attuale che sperimenta quotidianamente, risponde laconicamente e con sguardo di sopportazione che lui si sposta spesso tra Betlemme e Gerusalemme ed in tal modo deve attraversare il check point da tempo istituito, dove i tafferugli e gli atti di violenza sono all’ordine del giorno; come mi riferisce: certo, ci sono confini dappertutto, ma quello è  un “altro “ confine…..
Come andare in giro…tondo per la città
Ed eccoci all’immancabile giro turistico di conoscenza del centro storico, ma….sorpresa delle sorprese: per sperimentare davvero cosa sia “Landeskunde”, ovvero lo studio di un paese, Andreas Brunner ci ha davvero fatto assaporare e vivere la città in maniera originale, avvicinandosi ai suoi luoghi tradizionali e simbolici, decodificandoli come chi su quel luogo vive e conosce quindi la stratificazione talora complessa di quei simboli. Abbiamo inoltre sentito gli odori, i suoni, le luci, i giardini, l’antico,  il moderno ed il tecnologico di Vienna; abbiamo ascoltato da Andreas detti e leggende (che bello sarà  usarli didatticamente) e ci sono stati sfatati dei miti. Così  il nostro giro non è  stato rettilineo, logico e pieno di dati e di date, bensì  complesso, ma piacevole, approfondito, ma senza stress ed infine labirintico e circolare, come i Ring (anelli) che caratterizzano il centro e le appendici moderne e più  esterne della città.

GIORNO 2, ovvero

AUTENTISCHE Texte
(Il sottotitolo è,  in traduzione :nonostante (o proprio a causa) del lavoro di insegnamento)

Giornata di intenso lavoro, ma molto pragmatica e sperimentale. Morale, secondo la docente universitaria Renate Faistauer: non tutto ciò  che desideriamo che gli editori scolastici creino per un uso didattico strutturato è  sempre oro che luccica, o almeno, esistono tantissime metodologie orientate maggiormente sulla pura comprensione del contenuto (che il testo sia una lettura, oppure un ascolto) che diventa poi incontro con il mondo e con ciò  che può  interessare gli studenti, in quanto portatore di autenticità;  diamo dunque tempo all’ascolto ed alla lettura silenziosa ed autonoma, ascoltiamo e riascoltiamo,  giochiamo con la lingua!
Interessantissimo, poi, a mio parere, il laboratorio pomeridiano con Doris Reininger: l’esercizio linguistico passa in maniera molto efficace  e direi profondamente sentita dal discente attraverso il raccontare qualcosa di sé stessi (non solo di veritiero ed autentico, ma anche di inventato), in quanto l’antichissimo esercizio del raccontare oralmente storie ha strettamente a che vedere sia con la personalità  di ognuno di noi (e ciò  ci conduce alla profondità  ed all’emozionalita’ che anche l’esercizio linguistico deve avere per trasformarsi in futura competenza), sia all’organizzazione in qualche modo logica e strutturata del nostro discorrere.
Giorno 3
OVVERO la nostra giornata da “registi” e “produttori”
L’incontro in mattinata con la giovane Barbara Mairlaitner, docente di tedesco esperta in tecniche filmiche e teatrali, ha preluso all’inizio del nostro progetto di ricerca a gruppi, il quale si propone come obiettivo l’edizione di una breve “Digital Seminar Story”: così,  sguinzagliati in alcuni suggestivi luoghi della città,  ne abbiamo colto angoli nascosti, folclore, suoni, interviste, anche qualche motto o comicità improvvisata.
Da non dimenticare: la performance in programma dell’attrice Kirstin Schwab, che ci ha letto e declamato in tedesco, ma anche, finalmente, in “austriaco” letterario e ben saporito delle bellissime poesie di epoca contemporanea sui (e concretamente “nei”, nel senso che nel nostro caffè -passeggiata letterario ci fermavano proprio in quei luoghi) luoghi più  caratteristici e tradizionali  della capitale austriaca.

Giorno 4
“AUSTRIACO” ? SÌ,  GRAZIE: UNA LINGUA VIVA (e non un dialetto, come molti pensano)
Con Julia Ruck ci siamo oggi addentrati in uno degli argomenti-chiave del nostro seminario nell’ottica di un insegnamento all’estero del tedesco come lingua straniera che sia davvero pluricentrico e multiculturale; è chiaro che filtrando l’approccio dei nostri ragazzi a quelle che sono le varianti linguistiche (magari attraverso le forme di saluto, i nomi dei cibi, alcuni semplici cartelloni pubblicitari) potremmo perseguire l’obiettivo di far loro apprendere quelle che sono le principali modificazioni fonetica e morfologiche, non a caso presenti anche storicamente nelle altre lingue antiche e straniere che studiano, oltre a quello di condurli a comprendere la rilevanza anche politica che si aggiunge a quella culturale di una lingua “dominante” o “non dominante “ in una realtà  geografica.
Nel pomeriggio  abbiamo ripercorso con la storica Andrea Stangl le principali fasi della storia specificamente austriaca, con focus, a mio parere interessantissimi , sulla creazione di “miti” nel cursus storico (come quello della famiglia Asburgo e di alcuni dei suoi rappresentanti ), nonché  le caratteristiche specifiche dei miti di fondazione, comparabili tra le diverse nazionalità  e civiltà.  Altro focus quello derivato da una ricerca della docente sull’influsso dei mass-media nazionali nell’orientamento dell’opinione pubblica, con lo sguardo al pericolosissimo ribaltamento in senso razzistico e nazionalistico dell’ultimo anno sulla questione migranti.

Giorno 6

Workshop nel Literaturmuseum
Guidati da Hannes Schweiger abbiamo effettuato a gruppi un laboratorio di ricerca all’interno del museo stesso. Indubbiamente un museo della letteratura  si presenta come un museo sui generis e va organizzato in modo da non sembrare una semplice raccolta di testi e cimeli di autori austriaci, in questo caso; sono dunque, come molti colleghi  stranieri, rimasta stupita dall’originalita della concezione del nuovo museo, dove le antiche librerie e scaffalature, insieme a pavimenti e soffitti in legno originali, costituiscono lo sfondo di un impianto  originale di immagini, oggetti legati alla scrittura, autografi, ma anche video e registrazioni multimediali, che ci riportano al contesto letterario austriaco del secolo scorso, guidando tuttavia logicamente per ampie tematiche (il sogno e l’antico nella letteratura, letteratura e scuola, autori stranieri a Vienna e tantissime altre).

Giorno 7
Ovvero: tecnologia, tecnologia, per piccina che tu sia….
La giornata seminariale è  stata suddivisa fra i due workshop  proposti dalle nostre  referenti Valeria Bauernfeind e Julia Ruck, i quali mi hanno profondamente coinvolta in relazione alle infinite possibilità  di innovazione didattica che sono in grado di fornire, o anche semplicemente per coinvolgere maggiormente i ragazzi attraverso linguaggi a loro, “nativi digitali” , più  congeniali in quanto ad immediatezza della comunicazione ed a maggiore vicinanza ai loro interessi: chi ha detto infatti che tematiche vicine al mondo dei ragazzi non consentano di approfondire abilità  linguistiche, argomentative e critiche?
Abbiamo dunque sperimentato nella Praxis esercizi da eseguire a piccoli gruppi o a gruppo classe che prevedono l’utilizzo di sequenze filmiche in spezzoni. Ciò  che mi ha maggiormente colpita: la possibilità  di utilizzare una continua mediazione tra più  linguaggi, compresa la “drammatizzazione” e dunque l’uso della gestualità  e del corpo (linguaggi più  adatti all’apprendimento  attivo per alcuni alunni), nonché l’importanza del portare l’attenzione degli alunni sui contesti della comunicazione, importantissimi per comprendere i variegati messaggi di fronte ai quali la nostra società  ci pone e che, in un contesto linguistico straniero, sono fondamentali per orientarci e comprendere.
Ciliegina sulla torta: un excursus sull’uso di programmi multimediali nella didattica delle lingue straniere (ma perché  no? Utili indicazioni anche per le altre discipline)attraverso la creazione di pad, Blog,  forum, ecc. multimediali e di condivisione, dove l’insegnante controlla e gestisce soltanto a distanza la comunicazione  che, liberamente realizzata dagli allievi, verte comunque su esperienze e tematiche  didattiche, o realizza compiti assegnati. Le nostre proposte didattiche? Ovviamente oggi presentate on line ed in tempo reale attraverso una piattaforma  condivisa.

Giorno 9 OVVERO: QUANDO “DEUTSCHUNTERRICHT MACHT SPASS” (la lezione di tedesco si fa divertente)
In questa giornata abbiamo incontrato il giovanissimo collaboratore dell’università  di Salisburgo Denis Weger, il quale, nell’ambito della tematica già  parzialmente affrontata della letteratura per bambini e per ragazzi nell’insegnamento linguistico, ci ha mostrato e concretamente richiesto di realizzare piccole attività  didattiche (ma ci ha mostrato progetti anche a più  ampio raggio) tali da prevedere l’uso di immagini, registrazioni, testi (molti anche autentici, dalle fonti antiche fino alle pubblicità )e soprattutto regalandoci l’idea dell’importanza nella didattica di contenuti motivanti e di tematiche e modalità che tocchino concretamente il mondo ed il vissuto dei nostri giovani: così l’amore cortese presente in area tedesca nella tradizione dei Minnesänger arriva fino all’oralita’ artisticamente musicata della Slam poetry. Per i ragazzi trasformarsi in piccoli poeti rap,  registrarsi e salire su di un piccolo palcoscenico utilizzando allo stesso tempo la forma della poesia, nonché  “narrandosi”(il che abbiamo visto essere fondamentale nelle didattiche innovative) diventa quasi un gioco!

GIORNATA 10, OVVERO: I SALUTI
Ed eccoci giunti, come per ogni esperienza nella vita, ai saluti finali ed alla valutazione dell’esperienza,  che abbiamo vissuto attraverso un classico riepilogo dei punti di forza e dei punti deboli (organizzativi e contenutistici) dell’esperienza ed attraverso piccoli regalini, reali ma anche e soprattutto  bigliettini simbolici che ci siamo scambiati tra colleghi, così  lontani sul globo, ma vicini in questa esperienza e nella sfida lavorativa con i ragazzi in formazione che continuerà  ad accomunati nell’impegno.
Ma prima ci siamo gustati il prodotto sintetico e spassosissimo, frutto dei nostri lavori a gruppi sulla “story telling”, ovvero la nostra summa ed interpretazione personale multimediale del seminario viennese.
E allora: ciao in tutte le lingue possibili del mondo e….la formazione prosegue. LAVORI IN CORSO!

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